venerdì 14 giugno 2013

Trofeo Multiscafi III Edizione .... dal campo di regata ...

Il Trofeo Multiscafi è stato corso ...

Autore : Giuseppe Coppedè - ITA1040 - Karogna Togata  )

Una regata che non avrà particolari meriti per essere ricordata con piacere... mi è successo di tutto.
Si, va bene che era la prima uscita dopo 7 mesi di inattività. Mettiamoci pure che non sono più un pischello, ed i primi cedimenti fisici cominciano a manifestarsi con inquietante evidenza.
Ma perdinci, mai mi sarei aspettato una cosa così. Cominciamo con il dire che eravamo veramente in quattro gatti. La classe regina è risultata essere quella formata dagli HC 16, con tre imbarcazioni (sic), a ruota i classe A con 2 barche a cui si sarebbe aggiunto la domenica l’amico Corrado.


Dico si sarebbe aggiunto perché in realtà la domenica non si è fatto niente, ma di questo parlerò dopo.
Ed infine un solo F. 18. Insomma solo 6 barche. Va bene che la stagione è quella che è, va bene la crisi economica, va bene il matrimonio dell’amico, mettiamoci pure la moglie che vuole andare
per negozi, il prato da tagliare …… ma certo che se i dirigenti dei circoli velici vedono queste massicce partecipazioni forse non sono nel torto nel voler trasformare le strutture sportive in ristoranti tout court, senza neppure più l’alibi di spazi a servizio dei propri soci.
O forse sono queste scelte che tagliano definitivamente le prospettive di sviluppo dell’attività velica? Boh, comunque una bella domanda. Vabbuò !! Riprendiamo il filo del discorso. 
Bandiera Tango alzata, India…. ed inizia la tensione, a coprire Marco ( in fondo siamo solo in due e non è che ci sia molto da scegliere) che opta per la partenza mura a sinistra in boa (maledetta boa). Fatto sta che è pur vero che obbligo "Landscaph" a scendere verso la barca giuria ed a metterlo sotto vento abbondantemente,
però….. mi ritrovo avvinghiato alla boa. Una cosa che il prendere una boa non mi succedeva da 30 anni,
e la vigliacca mi trattiene pure. Il vento (arzillo) che spinge, il cat inchiodato che comincia ad alzarsi su uno scafo. Che figura meschina se succede pure la scuffia sulla boa.
Molla la randa, molla il carrello, tira a più non posso la deriva per alzarla, ma la vigliacca non mi molla. Intanto Marco si invola. 


Si si , vai pure che se riesco ad uscire indenne da questo casino ho già fatto la mia giornata! Prova e riprova riesco a liberarmi ed inizia la rincorsa,
fallita completamente per una mancata virata. Mica roba da poco eh! Sono al trapezio e debbo rientrare. La qualcosa avviene in maniera precipitosa, scomposta ed alquanto goffa.
Se non mi porto la barca a collo poco ci manca e fallisco miseramente la virata rimanendo con le prue nel letto del vento.
Ne hai voglia di sbattere i timoni e spingere la vela. Immobile come fossi all’ancora. E la prima prova è andata.
Nella seconda ancora un’attrazione fatale per una boa ( questa volta tocca a quella di bolina) con conseguente penalizzazione e manovre varie mi fanno vedere le poppe di Marco
molto ma molto da lontano. Si parte per la terza e stavolta mettendo insieme da una parte un approccio amoroso tra "Landscaph" e la boa di bolina e dall’altra il vento che rinforza un poco,riesco a mettere la prua davanti a Marco. C’è poco da dire. Una gran brutta giornata. Che fa meditare sul mio futuro velico.
La telefonata serale di Mimmo suggerisce di pensare ad un passaggio sul Sunfish (vedi foto).

 

Proposta che sarà oggetto di seria valutazione. Ma il vero problema è che è stata una giornata storta  per molti. Intanto andrebbe suggerito ai gommoni di servizio di non stazionare sulla linea di partenza. Non è carino doverli considerare ostacoli sul percorso di regata.
Anche se ad onor del vero si sono poi riscattati prontamente quando in un battibaleno hanno prestato assistenza al F. 18 Ale Ali, che tanto per rimanere in tema di giornata,
ci ha deliziato con una scuffia sulla boa di laschetto. E già che siamo a piangerci addosso, non dimentichiamo il Comitato di regata. A parte il percorso un pochino assai corto,
adatto forse più agli optimist, che non alle nostre barche; quello che ha colpito la nostra attenzione , non proprio favorevolmente, è stato l’allineamento della linea di partenza.
Si va bene favorire un estremo per agevolare il distendersi della flotta.
Ma ragazzi miei, con le partenze separate eravamo tre ( dico 3) barche per batteria !! A parte la prima prova, nelle altre due riuscire a partire con mura a dritta necessitava
la spinta ausiliaria di un fuori bordo. Proprio non si riusciva a tagliare l’allineamento. Poi è partito uno sparo improvviso a circa 35 secondi dalla partenza della prima prova.
Subito innalzata l’intelligenza, ma nessuna modifica al posizionamento delle boe. Boh, e dai, ripartire con le nuove procedure.


Ah si, infine nell’ultima prova, sulla barca giuria forse impegnati a commentare cotante prodezze dei timonieri, si erano leggermente distratti e solo dopo un richiamo alla voce si sono ricordati di alzare la bandiera blu
che segnalava la fine della regata e dare lo stop.  Meno male che la prima giornata si è conclusa. La seconda manco è iniziata. Pioveva. Il mare era calmo, il vento un po’ strano ma disteso.
Ma pioveva. La qualcosa rende impossibile il regatare in Versilia. Pensavo e penso tuttora che le barche a vela siano così definite perché la forza che le fa avanzare sull’acqua sia il vento
e non il sole. Dovrò rivedere le mie convinzioni , perché qui da noi sembrano idee balorde.
Passerò dall’idraulico per prendere qualche pannello solare e butterò nel cestino quell’oramai superato volume di Marchaj “ Sailing theory and pratice”.
O ci si adatta agli usi e convenzioni locali o si è visti come turbatori dell’ordine precostituito.
Ma si dai mettiamola sul ridere. Non siamo che all’inizio.

Ita 1040
Karogna togata

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